Applausi e consensi stanno arrivando da più parti per il Master Universitario di Primo Livello in Scienza e pratica della fisioterapia muscolo-scheletrica organizzato per la prima volta nel centro sud Italia nel capoluogo di regione, promosso dall’Unimol con il patrocinio dell’Associazione Italiana Fisioterapisti. Il Master riprenderà questo fine settimana, il docente Domenico Angelecchia spiega l’articolazione del sistema didattico dell’evento. “Il Master si compone di 70 CFU che saranno distribuiti nel corso di due anni – spiega – ci saranno una serie di seminari, da tre e cinque giorni per quindici incontri spalmati in ventiquattro mesi con in aggiunta ben duecento ore di tirocinio che verranno effettuate in diversi periodi dell’anno. Ogni seminario può essere diviso in una serie di aspetti: quelli di natura prettamente clinica ai quali faranno seguito una serie di seminari monotematici sui principali distretti corporei: ci sarà la parte riguardante la colonna, ma non solo. Anche quella riguardante gli arti superiori e quelli inferiori. Si toccherà poi quello che raggruppa l’aspetto delle alterazioni neo muscolo-scheletriche passando alla miglior valutazione possibile e al trattamento fisioterapico che ne consegue. Puntiamo a dare agli studenti questi strumenti utili da poter applicare sempre con più frequenza nelle loro attività quotidiane in nodo da renderli anche specializzati in questo”.
E’ un master che ha avuto da subito una grande risposta da parte degli studenti fin dalle preiscrizioni.
“Abbiamo avuto modo di verificare che gli studenti sono molto motivati, hanno voglia e desiderio di cambiare e gestire diversamente il paziente. Questo ci fa piacere perché negli ultimi anni ciò che dovrebbe rafforzarsi in ogni professionista è il venire incontro alle esigenze del paziente nel conoscere la patologia stessa e tutta l’evidenza scientifica. Un mix che va poi a creare il miglior trattamento possibile. Questo aspetto ci è molto piaciuto nonostante la differenza di anagrafica. Abbiamo molti studenti giovani, qualcuno anche laureato da non più di un anno ma anche persone con alle spalle venti anni di esperienza. Il desiderio di cambiare, apprendere e continuare nella crescita professionale, è una cosa che stimola anche noi docenti a voler dare qualcosa in più”.
Una parte fondamentale del mater sarà quella del tirocinio. Come è articolata?
“Abbiamo anche in questo caso voluto ampliare un po’ il tirocinio rispetto agli standard richiesti. Duecento ore suddivise in quattro moduli da cinquanta ore, due dei quali verranno svolti in ambito universitario con la supervisione dei singoli clinical mentor dell’Unimol. Le restanti cento ore, suddivise sempre in due moduli da cinquanta, saranno organizzate presso gli studi dei docenti. Ci sarà dunque una parte pratica da svolgere di fatto ‘a casa dei docenti stessi’. Ovviamente al tirocinio seguirà una parte di pratica che verrà svolta nei quindici seminari in cui ci siamo prefissi di dividere i due anni accademici”.