Quella di Paola Piacquadio nel mondo dello sport, e in particolare in quello dei calcio d’angolo, è una bella storia. Una lunga storia d’amore il cui lieto finale è ancora lontano dall’essere scritto. Una storia che ci piace ripercorrere in un momento particolare, quello che tutti noi stiamo vivendo. Una scelta non casuale quella del capitano del Circolo La Nebbia Cus Molise femminile che per esperienza qualità, carisma e cuore, è sicuramente tra le più adatte a fotografare il momento attuale, in campo e fuori. “Stiamo vivendo un momentaccio – dice Piacquadio – veramente mi fa paura e, sinceramente tutte queste brutte notizie mi hanno fatto mettere un po’ da parte lo sport. Penso che l’unico modo per uscirne è che ognuno di noi sia responsabile del proprio comportamento e si attenga alle regole che ci hanno ‘imposto’. Sono sicura che ce la faremo e andrà tutto bene”.
A suo avviso si potrà tornare a giocare?
“Oggi non è facile dare una risposta. Se tutto dovesse finire, sicuramente si dovrà studiare il modo per fa sì che non si stravolga il campionato. Se si riprenderà a giocare, sicuramente sarà anche un segnale di ripresa e soprattutto vorrà dire che saremo riusciti a sconfiggere un nemico invisibile”.
La vostra è stata una stagione molto positiva fino a questo momento con la conquista della coppa Italia regionale a dare lustro al cammino. In campionato l’Arcadia alle spalle non molla. Il confronto per la promozione sarà aperto fino alla fine nel caso in cui si tornerà a giocare, è così?
“La stagione sta-stava andando bene, un bel campionato con squadre competitive. Un primo trofeo lo abbiamo fatto nostro, adesso ci stavamo giocando la vetta della classifica, anche se abbiamo alle spalle l’Arcadia, un’ottima squadra, ne approfitto per fare i complimenti a loro, che sicuramente ci darà filo da torcere fino alla fine”.
Ci sono tante giovanissime atlete nell’attuale rosa del Cln Cus Molise, quali sono i consigli che dà e date loro per crescere e migliorare?
“Il consiglio migliore è quello che vale per la vita. Coltivare l’impegno e lavorare seriamente. Per raggiungere qualsiasi traguardo ci vuole ‘fatica’, la passione renderà la fatica un piacere”.
Sono passati tanti anni dalla sua prima partita di campionato. Oggi ha cambiato disciplina ma lo ha fatto con la solita passione. Da allora ad oggi come è cambiato lo sport?
“Se mi guardo alle spalle in effetti di anni ne sono passati, nonostante il passaggio da calcio a 11 a calcio a 5, la mia passione non è cambiata nel tempo. I cambiamenti sono tanti, è un discorso troppo lungo, se penso al passato eravamo soli, poco spazio, e tutto quello che abbiamo fatto è solo merito nostro. Adesso fa un certo effetto vedere questo interesse verso il calcio femminile da parte di gente comune e mass media. Penso che i mondiali hanno contribuito a rilanciare ulteriormente le quotazioni di questo sport, cosa già avvenuta qualche anno fa con squadre maschili di serie A e B che hanno abbracciato anche questa disciplina”.
Facciamo un passo indietro nella sua carriera e torniamo ai tempi della serie B con il Campobasso.
“Penso che gli anni della serie B sono anni che ognuno di noi ha conservato come un tesoretto. Nonostante le mille difficoltà, lo sport per noi era occasione per stare insieme, vivere emozioni e anche i momenti più difficili venivano affrontati diversamente. Questo era lo sport per noi, non esisteva il singolo, esisteva il gruppo, la squadra. Oggi lo sport non è interpretato sempre in questo senso, anche la televisione fa la sua parte, il ragazzino/la ragazzina che vogliono imitare qualche idolo e pensano di arrivare chissà dove, facilmente si bruciano prima del tempo. Ci vuole passione e umiltà se si vogliono raggiungere obiettivi”.
In Molise, grazie anche a voi, il mondo del futsal femminile ha preso piede. Così come in Italia quello del calcio a undici femminile. E’ la strada giusta?
“Certo, noi anche se in tempi diversi, sicuramente abbiamo fatto da “apripista” a questa disciplina e per dodici anni siamo riusciti a onorarla a livello nazionale. Mi auguro che anche oggi nel Molise si possano raggiungere ottimi risultati e soprattutto accorgersi della ricchezza e della bellezza di questo sport tutto al femminile”.
Uno sguardo al futuro, ha pensato quando chiudere la sua bellissima carriera oppure è una decisione ancora lontana?
“Sinceramente adesso non penso al futuro, qualora dovesse finire il campionato, sarà l’ennesima soddisfazione soprattutto a una certa età. Per il futuro vedremo… Parola di capitano.