Fari sui prossimi avversari: Cefalù, non solo Paschoal

La sfida di Campobasso contro il Cln Cus Molise rappresenta per il Real Cefalù una tappa importante in questa stagione. I siciliani, infatti, sono a caccia di punti per risalire la china e in Molise certamente venderanno cara la pelle. Di fronte, però, troveranno una squadra vogliosa di riscatto dopo il ko di misura contro il Polistena di sabato scorso. Il Cefalù, affidato dopo la separazione consensuale dal tecnico Rinaldi al playermanager Pedro Guerra, sa di non poter sbagliare per chiudere nella maniera migliore il 2019. Alla vigilia del confronto queste le sensazioni di Guerra.

“Sappiamo bene – argomenta – che i punti in palio a Campobasso sono per noi fondamentali. Questo è un campionato molto equilibrato come del resto dimostra anche la classifica corta. Basta vincere una gara per ritrovarsi in alto, perderne una per essere in basso. Stiamo vivendo un po’ di cambiamenti ma credo nelle potenzialità di questo gruppo e sono convinto che lavorando così come stiamo facendo qualcosa di buono verrà fuori. Giocheremo tutte le partite al massimo per cercare di ottenere più punti possibili. Poi alla fine tireremo le somme e vedremo dove saremo riusciti ad arrivare”.

Come si trova Guerra nel doppio ruolo di allenatore-giocatore?

“E’ difficile perché non sempre riesci ad accorgerti di quello che succede intorno: devo però ringraziare i miei compagni di squadra che mi danno sempre una grande mano. Io non sono il mister ma semplicemente uno di loro. E tutti insieme dobbiamo cercare di guadagnare terreno in classifica. La società mi ha chiesto di gestire la situazione dopo la separazione consensuale da mister Rinaldi e cercherò di fare il massimo per raggiungere l’obiettivo stagionale che la società si è prefissata”.

Cosa è cambiato con il suo arrivo in panchina?

“Quando c’era in panchina mister Rinaldi il Cefalù aveva come punto di forza il portiere di movimento. Oggi lo usiamo meno rispetto a prima. Poi, nel complesso, le idee di gioco e il modo di affrontare le partite sono le stesse che aveva il mister. Con lui sono andato sempre molto d’accordo e condividevo i suoi modi di interpretare la contesa, i suoi modi di lavorare. Oggi il problema sta nel fatto che ricoprendo il doppio ruolo la veduta di alcune situazioni è differente”.

Avete in Pachoal l’uomo in più. E’ così?

“Diciamo che Paschoal è il giocatore in grado di fare la differenza in qualsiasi momento, un po’ come Barichello nel Cln Cus Molise. Poi intorno ci sono altri elementi altrettanto validi come Zonta, Montelli, Liistro, Marturano, Mercolini, giocatori sempre utilissimi alla causa”.