Obiettivo Final Eight centrato e primo posto nel girone B del torneo cadetto. L’Imolese Kaos 1919 di mister Alberto Carobbi, non poteva probabilmente chiedere di più a questa stagione. Poi, si sa, l’appetito vien mangiando e allora c’è da scommetterci, capitan Vignoli e compagni arriveranno a Campobasso per provare a togliersi qualche bella soddisfazione. “La Final Eight di coppa Italia era un obiettivo della società e fortunatamente siamo riusciti a centrarlo – afferma con estrema disponibilità mister Carobbi – siamo orgogliosi di aver raggiunto questo traguardo e io personalmente sono felice per i ragazzi e per la società tutta. Scenderemo in Molise per metterci alla prova, sapendo che andremo ad affrontare avversarie di valore. Colgo l’occasione per fare un plauso ai miei ragazzi che, nonostante la giovane età, stanno facendo qualcosa di straordinario dimostrando passione, professionalità e propensione al lavoro, qualità che ci hanno portato fino ad ora ad essere primi in campionato e a raggiungere le fasi finali di coppa Italia di serie B”.
Quale sarò l’obiettivo per la Final Eight?
“Certamente quando sei alla guida di una buona squadra, speri sempre di arrivare in fondo. Bisogna, però, fare i conti con avversarie blasonate che hanno in rosa anche elementi di categoria superiore. Io ho avuto la fortuna di vincere la coppa Italia sia di B che di A2 e posso dire che quando si affrontano manifestazioni brevi molto dipende dalla condizione generale, da come si arriva alla competizione e da quello che succede durante le partite. Giocandosi su tre giorni i dettagli fanno la differenza e bisogna essere sempre al 100% per sperare di arrivare in fondo”.
Mister, quanto conta la sua esperienza in stagioni come questa che sta vivendo l’Imolese?
“Questo per me è il 26esimo campionato in carriera ma dico sempre che il calcio è dei calciatori. Noi allenatori mettiamo a disposizione della squadra l’esperienza, provando a trasmettere ai ragazzi quello che abbiamo imparato nel corso degli anni”.
Lei lavora con una squadra molto giovane e sta ottenendo degli ottimi risultati. La cosa non è semplice, condivide?
“Un gruppo giovane ha entusiasmo ed energie da vendere, allo stesso tempo, però, si possono commettere errori dettati dall’altruismo e dall’entusiasmo appunto. Ma sono cose normali che miglioreranno con il tempo perché lavorando si cresce. Bisogna considerare che la nostra rosa, a parte Vignoli, che è un ’80, è composta da calcettisti nati dal 1993 al 1999. Quindi c’è da essere contenti di quanto fatto”.
Quale è il segreto dell’Imolese targata Carobbi?
“Inutile nascondersi, i tecnici fanno bella figura grazie ai giocatori. Detto ciò, credo che lavoro e voglia di mettersi in mostra di questi ragazzi fantastici, siano alla base dei nostri risultati. Al di là della carta d’identità questi è un gruppo che ha un bagaglio interessante, bagaglio che viene messo costantemente a nostra disposizione. Questo è sicuramente un vantaggio di non poco conto”.