Caffè Camardo, un marchio di qualità famoso in tutto il mondo. Un marchio che rappresenta sicuramente un punto di riferimento per la nostra regione e per la nostra città. La storia dell’azienda inizia nel 1948 e attraversa quattro generazioni. Durante un viaggio in Sud America, il Cavaliere Bartolomeo Camardo si avvicina al mondo del caffè. Al suo rientro in Italia, apre la “Bottega del Caffè” in Via Campo Marzio a Roma; successivamente realizza il suo sogno in Molise, terra d’origine, dove ha in progetto di creare un futuro per la sua famiglia e per il suo territorio. La sua torrefazione a Campobasso, grazie all’impegno dei figli Giuseppe e Felice, negli anni ’70 diventa un importante impianto industriale. Il risultato è oggi una grande famiglia, di cui ciascun collaboratore si sente parte. Caffè Camardo sostiene e promuove attività culturali, sociali e sportive e l’azienda ha sposato il progetto del Circolo La Nebbia Cus Molise, formazione che milita nel campionato di serie A2 di calcio a 5. Abbiamo scambiato quattro chiacchiere virtuali con Antonella Camardo, che gestisce con la sua famiglia l’industria di caffè.
Come azienda perché avete deciso di legare il vostro nome a quello del Cln Cus Molise?
“Lo sport ci permette di crescere insieme, seguendo valori come il rispetto, la forza di volontà, la cooperazione e il senso di responsabilità. Caffè Camardo da sempre è accanto allo sport, poiché crediamo fortemente che si tratti di una parte fondamentale nell’intero percorso di vita di ciascuno di noi”.
Da sponsor della squadra ha avuto modo di seguirla? Che idea si è fatta del campionato?
“Affianchiamo questo progetto di giovani universitari che, con passione e competenza, portano avanti il nome del Molise. Siamo orgogliosi del successo della squadra del nostro capoluogo, poiché l’impegno è dimostrato dai risultati, frutto di un grande lavoro da parte di squadra, società e staff, che puntano ad ottenere sempre il massimo”.
Stiamo vivendo un momento storico assai difficile sotto tutti i punti di vista. Da imprenditrice e titolare dell’Azienda Camardo, come se ne viene fuori a suo avviso?
“La quarantena ha cambiato la nostra routine e ci ha imposto nuove riflessioni. Questo periodo è l’occasione per riabbracciare certi valori, che ci rappresentano sia come azienda che come Italiani. Dobbiamo imparare a riscoprire l’essenziale. Come Italiani, abbiamo nella nostra indole di non arrenderci mai e siamo sicuri che ci rialzeremo più forti di prima”.