Giusy Micatrotta fa rima con gol. Oppure con area di rigore, come preferite. Datele un pallone nei pressi del portiere avversario e lei lo tramuterà in oro. Dalle sue parti il tempo sembra essersi fermato e neanche il passaggio dal calcio a undici al futsal ha scalfito quell’istinto da bomber che è proprio del suo dna. Del Cln Cus Molise calcio a 5 femminile è un punto di riferimento dentro e fuori dal campo e non potrebbe essere altrimenti. Di anni passati sui campi ne ha tanti alle spalle così come sono tanti i sacrifici fatti per giocare con il Campobasso in serie B (ma non solo) e le reti messe a segno. Difficile, tra l’altro scegliere la più bella. Quello che non è cambiato è l’amore per lo sport, l’attaccamento alla maglia, la voglia di giocare e divertirsi correndo dietro a un pallone. Tutto questo negli anni si è conservato come il primo giorno perché per lei il calcio non è solo un gioco ma è qualcosa di più. Con Giusy Micatrotta abbiamo fatto il punto della situazione in un momento assai difficile. Ecco cosa ci ha detto.
Partiamo dalla stretta attualità. Sport giustamente fermo per una battaglia più importante da vincere tutti insieme.
“Tutti insieme stiamo affrontando una battaglia nella quale non esistono bandiere né colori sociali. E’ una battaglia dura contro un avversario invisibile ma molto pericoloso. Quello che dobbiamo fare è attenerci alle regole imposte dal Governo facendo tutto con grande attenzione. Così ne verremo fuori”.
Alla ripresa, se ci sarà, quanto avrà influito un lungo stop su ogni squadra a tuo avviso?
“Molto, soprattutto nel calcio a 5 il fatto di non provare gli schemi e non allenarci tutte insieme inciderà molto sulle prestazioni calcistiche”.
Prosegue il vostro cammino in vetta alla classifica ma le avversarie alle spalle non mollano. Sarà una bella lotta fino alla fine. Concordi?
“Quest’anno il campionato è molto competitivo, ci sono squadre che con il passare delle giornate hanno fatto grossi miglioramenti e squadre che, a pochi punti da noi, non mollano e sinceramente questo per me è un motivo in più per impegnarmi e lottare fino alla fine del campionato”.
Dalla vostra avete un po’ più di esperienza rispetto alle altre squadre da poter sfruttare. E’ così?
“La fortuna di aver potuto negli calcare tanti campi di calcio, mi ha fatto crescere molto su quello che è l’approccio ad una competizione e la capacità di affrontare nonché superare tutti gli ostacoli che si aggirano su di essa”.
Cln Cus Molise bella realtà del panorama regione. Condividi?
“Certamente. E sono felice di farne parte. Abbiamo una squadra con tante ragazze giovani che hanno la possibilità di crescere e migliorare seguendo i nostri consigli. I miglioramenti fatti in questa stagione sono stati importanti ma per continuare a fare strada le nostre giovani devono continuare a lavorare con impegno, passione e sacrificio. Così potranno fare strada”.
Tre nomi che per te valgono molto: Piacquadio, D’Alessandro e D’Angelo.
“Con loro c’è un rapporto decennale che va ben al di là della partita o dell’allenamento. Sono per me come sorelle. Abbiamo condiviso i momenti più belli della carriera e oggi ci ritroviamo per cercare di indirizzare chi per la prima volta ha deciso di affacciarsi a questo sport. Ne sono felice e orgogliosa e mi auguro che le nostre giovani atlete possano ripercorrere la nostra stessa strada, sarebbe una bella vittoria”.
Mister Massimiliano Di Gregorio si affida molto alla vostra esperienza.
“Mi preme ringraziare pubblicamente mister Di Gregorio, la società con in testa il presidente Dell’Omo, tutte le persone che a vario titolo ci sono vicine e ci sostengono. Ci hanno dato grande fiducia e ognuno per la sua parte ci ha insegnato qualcosa in questa stagione. La nostra esperienza è al servizio della squadra e questo spero ci aiuterà ad andare lontano”.
Capitolo amarcord. Quale è stata la tua stagione più bella con la maglia del Campobasso nel mondo del calcio a undici?
“La più bella è stata la stagione 2002-2003, quando con il Campobasso Calcio femminile siamo arrivate seconde in classifica a soli 3 punti dalla prima in serie B. Abbiamo affrontato un girone molto duro con quattro squadre siciliane quindi con trasferte lunghe. Un anno ricco di emozioni e di tante soddisfazioni. Indossavo la mia maglia numero 9. Ricordo la bellissima “chiamata” in Nazionale under 21 e la vittoria della classifica marcatori in un girone molto difficile”.
La serie B era un campionato di grandissimo livello, avete girato l’Italia quale è stata la vittoria più bella?
“Le vittorie sono tutte belle ma una che ricordo in particolar modo è stata quella in Sicilia a Cammarata. Un campo impraticabile contro una squadra molto forte sia dal punto di vista tecnico tattico che (soprattutto) fisico. Ricordo con piacere questa vittoria perché la sera prima, il mister ci portò tutte in discoteca ed il giorno seguente dopo una notte ‘brava’ facemmo una delle più belle prestazioni con una netta vittoria 4-1 grazie anche ad una mia tripletta su un campo ostico”.
Importanti per te e per voi tutte sono stati il contributo e gli insegnamenti di mister Ricciardi. E’ così?
“A Mister Riccardo non finirò mai di ringraziarlo. Lui per me e per tutte noi è ed è stato un maestro di vita. Grazie a lui abbiamo conosciuto il vero sacrificio di un allenamento, la programmazione e preparazione calcistica, abbiamo imparato l’essere calciatrici. Abbiamo imparato anche come affrontare e superare gli ostacoli di ogni genere che la vita riserva, ci ha insegnato a non arrenderci mai”.