Riprende nel weekend il master in fisioterapia muscolo scheletrica, organizzato dell’Università degli Studi del Molise. A proposito del percorso specialistico abbiamo intervistato il dottor Riccardo Rosa, uno dei massimi esperti della cervicale e delle sue problematiche.
“Sono contentissimo di far parte del corpo docenti di un master che finalmente ha preso piede anche nel sud Italia con un percorso formativo molto importante. Detto ciò, ho trovato delle strutture fantastiche, come quella del Cus Molise che darà la possibilità dal punto di vista didattico, di svolgere delle lezioni che magari altrove non sono possibili. Avere strutture così è una ricchezza per la formazione stessa dei ragazzi che partecipano al master. Ho trovato, poi, un’organizzazione, a partire dal professor Guerra, veramente eccellente, sia in termini di tempistiche che di amministrazione. Ci sono tutti i presupposti per qualcosa di straordinario con numeri importanti. Di conseguenza la responsabilità che noi docenti sentiamo, è notevolmente aumentata”.Come si trova in questo corpo docenti messo su anche grazie al coordinamento scientifico del professor Guerra?
È un master per il quale c’è stata una grande richiesta da parte degli studenti e dei professionisti del settore, segno che è un’iniziativa di grande spessore.
“Il master in fisioterapia muscolo scheletrica ha un grande appeal perché rappresenta un percorso di specializzazione altamente richiesto. Siamo rimasti sorpresi dalle tante adesioni avute anche perché la pubblicità e la promozione sono state estremamente contenute. I trenta fortunati che sono riusciti ad entrare ne beneficeranno non poco”.
Gli studenti presenti a questo master, cosa si troveranno ad affrontare nei prossimi anni nel campo della fisioterapia?
“La fisioterapia sta andando incontro ad una evoluzione molto importante cominciata più di dieci anni fa. Io mi sono trovato proprio in mezzo a questo periodo di transizione. Si è passati dall’attenzione verso la ricerca scientifica e numerose metodiche, a una specializzazione sempre più strutturata tanto è vero che si sta pensando di andare a modificare proprio il percorso di base della fisioterapia portandola da tre anni a quattro-cinque anni standard. Il fisioterapista sta modificando, anche in Italia, in senso positivo, la sua immagine. Grazie a questi percorsi specialistici, invece, il fisioterapista potrà riguadagnare un’immagine più precisa ma soprattutto avrà la possibilità, come da suo codice etico, di poter affrontare in modo diretto e in maniera autonoma, quelle che sono le richieste della comunità”.
Lei è uno dei promotori del progetto La Clinica del mal di testa. Ci può dire qualcosa di questa realtà?
“La Clinica del mal di testa è partita come un progetto e un po’ alla volta si è trasformata in realtà. Io sono l’ideatore di questa realtà che si presenta come un network multidisciplinare, con più professionisti insieme: medici, neurologi e fisioterapisti specializzati nella gestione delle problematiche muscolo scheletriche che hanno una correlazione con le cefalee e il mal di testa. All’interno della squadra ci sono anche nutrizionisti e psicologi. È il primo network privato in Italia che si propone di soddisfare la richiesta medicale e fisioterapica di tutti coloro che soffrono di cefalee. Ci auguriamo di continuare a crescere e di poter acquisire nuove giovani leve che si possano dedicare a questo ambito”.